Trasforma il tuo mindset creativo: il segreto per diventare uno scrittore migliore

 

Gli scrittori migliori non sono quelli nati sotto una buona stella, ma quelli che hanno avuto la tenacia di continuare a scrivere anche quando tutte le stelle sembravano spente.

Quante volte, davanti a una pagina bianca, ti sei sentito inadeguato? Quante volte hai pensato che il talento per la scrittura fosse un dono concesso a pochi eletti, e che tu non fossi tra questi? Se hai risposto "troppo spesso", allora questo articolo è esattamente quello che ti serve. Perché il più grande ostacolo tra te e la scrittura che desideri non è la mancanza di talento, ma il tuo mindset.

L'illusione del talento innato: la trappola del fixed mindset

Ricordo ancora la prima volta che un mio romanzo venne bocciato da un editore. La mail di rifiuto fu cortese ma lapidaria: "Non risponde alle nostre esigenze editoriali". Tradotto: non era abbastanza buono. In quel momento, il pensiero che mi attraversò la mente fu: "Non sono portata per questo. Non ho talento".

Questo è l'esempio perfetto di fixed mindset, una mentalità statica che ci porta a credere che le nostre capacità siano immutabili, scolpite nella pietra come caratteristiche innate. Con questa convinzione, ogni critica diventa una sentenza definitiva sul nostro valore, ogni fallimento una conferma della nostra inadeguatezza.

Lo scrittore con fixed mindset vede la propria abilità come un tratto fisso e immutabile. Quando incontra un ostacolo, quando le parole non fluiscono, quando un editore respinge il suo manoscritto, ne trae una conclusione inappellabile: "Non sono abbastanza bravo e non lo sarò mai".

Ma questa convinzione è un'illusione, una favola che ci raccontiamo per giustificare la paura di metterci in gioco fino in fondo.

Il growth mindset: l'arma segreta degli artisti

La verità è che scrittori non si nasce, ma si diventa. E lo si diventa attraverso quello che la psicologa Carol Dweck chiama "growth mindset", una mentalità di crescita che considera le abilità come qualità che possono essere sviluppate attraverso dedizione, lavoro e apprendimento costante.

Lo scrittore con growth mindset non vede il rifiuto come un giudizio sul proprio valore, ma come un'opportunità per crescere. Non dice "Non sono bravo", ma "Non sono ancora bravo abbastanza, ma posso migliorare".

La differenza è abissale. Nel primo caso, ci si arrende. Nel secondo, si continua a camminare.

Il pericolo nascosto della convinzione limitante

La scrittura è un'attività profondamente solitaria, che ci mette a confronto non solo con la pagina bianca, ma con noi stessi: con le nostre paure, le nostre insicurezze, le nostre ambizioni. È un dialogo costante tra lo scrittore che sogniamo di essere e quello che siamo in questo momento.

Proprio in questa intima conversazione si annida il pericolo del pensiero limitante: "Io non ho talento". Una convinzione che affonda le sue radici in un errore di valutazione che molte persone portano avanti per tutta la vita, adottando una mentalità statica invece che dinamica.

Eppure, basta guardarsi intorno: i più grandi scrittori non sono emersi dal nulla, perfettamente formati. Hanno lavorato, studiato, sbagliato, ricominciato. Hemingway riscriveva i suoi incipit decine di volte. Stephen King ha ricevuto centinaia di rifiuti prima di vedere pubblicato il suo primo romanzo.

Non è il talento che li ha resi grandi, ma la perseveranza alimentata dalla convinzione che potevano migliorare.

Controlliamo ciò che conta davvero

Una delle lezioni più preziose che ho imparato nel mio percorso di scrittrice è questa: non abbiamo il controllo su molte cose, ma sul miglioramento della nostra scrittura sì.

Non possiamo controllare se un editore pubblicherà il nostro manoscritto. Non possiamo controllare se i lettori ameranno la nostra storia. Non possiamo controllare se vinceremo un premio letterario.

Ma possiamo controllare quanto tempo dedichiamo alla scrittura ogni giorno. Possiamo controllare quanti libri leggiamo per affinare il nostro gusto narrativo. Possiamo controllare quanto impegno mettiamo nel rivedere e migliorare i nostri testi. Possiamo controllare la nostra disponibilità ad accettare feedback e critiche costruttive.

Non è questione di talento, ma di impegno costante, giorno dopo giorno, allenandoci per diventare più bravi in quello che facciamo.

La rivoluzione dei piccoli passi

Uno degli errori più comuni tra gli aspiranti scrittori è credere che il miglioramento debba essere immediato e visibile. Vogliamo scrivere il grande romanzo, vincere il premio prestigioso, vedere il nostro nome in cima alle classifiche. E lo vogliamo subito.

Ma la verità è che la scrittura è una maratona, non uno sprint. Il miglioramento non avviene dall'oggi al domani, né in sei mesi. Ci vogliono anni.

La buona notizia? Questi anni passeranno comunque. La domanda è: li passerai migliorando gradualmente o rimarrai fermo, convinto di non avere talento?

Se vogliamo davvero scrivere, la cosa migliore è impegnarci in piccoli cambiamenti quotidiani, e renderli incisivi sul lungo periodo. Una pagina al giorno sono 365 pagine in un anno. Un'ora di lettura al giorno sono 365 ore di studio della narrazione in un anno. Un piccolo miglioramento ogni giorno si trasforma in un enorme progresso nell'arco di una vita.

Dal giudizio alla curiosità: il salto di qualità

Per attuare questo cambiamento di mindset, è fondamentale sospendere il giudizio e la paura di sbagliare. Passare dal chiedersi "Sono abbastanza bravo?" al domandarsi "Come posso migliorare?".

Questa è l'essenza del passaggio dal fixed mindset al growth mindset: sostituire il giudizio con la curiosità, la paura con l'entusiasmo per l'apprendimento.

Quando scriviamo la prima bozza di un racconto e ci sembra terribile, la reazione con fixed mindset è: "Non sono portato per questo". La reazione con growth mindset è: "Tutte le prime bozze sono terribili. Ora ho qualcosa su cui lavorare".

Il fallimento non è la prova della mancanza di talento, ma un passaggio necessario verso la maestria.

Lo scrittore come eterno studente

Lo scrittore non è una persona dotata di un enorme talento di base, ma un individuo che riconosce ogni opportunità di miglioramento e la coglie al meglio delle sue forze e possibilità.

È qualcuno che si sveglia ogni mattina con la convinzione che può imparare qualcosa di nuovo, che può affinare il proprio mestiere, che può trasformare le critiche in lezioni e i fallimenti in trampolini di lancio.

È qualcuno che non si definisce per i successi ottenuti o per i rifiuti ricevuti, ma per la costanza con cui continua a sedersi davanti alla pagina bianca, giorno dopo giorno, con la determinazione di fare meglio di ieri.

Il mindset come vantaggio competitivo

In un mondo dove tutti cercano la scorciatoia verso il successo, il lavoro sul mindset è un aspetto molto sottovalutato che non dovrebbe esserlo per una persona creativa, perché può fare la differenza tra chi abbandona al primo ostacolo e chi persevera fino a raggiungere i propri obiettivi.

Mentre molti aspiranti scrittori si concentrano esclusivamente sulla tecnica o sulla ricerca dell'idea geniale, pochi investono tempo ed energia nel coltivare un mindset che supporti la crescita necessaria per il lungo viaggio della scrittura.

Ma sono proprio questi ultimi che, nel tempo, emergono dalla massa. Non perché più talentuosi all'inizio, ma perché più determinati nel percorso.

Il tuo mindset, la tua scrittura: una nuova prospettiva

Voglio lasciarti con un esercizio pratico: prendi un foglio e scrivi tutte le convinzioni limitanti che hai sulla tua scrittura. Tutte quelle frasi che iniziano con "Non sono abbastanza...", "Non potrò mai...", "Non ho il talento per...".

Ora, per ognuna di queste affermazioni, riscrivila aggiungendo la parola "ancora". "Non sono ancora abbastanza esperto...", "Non ho ancora imparato a...", "Non ho ancora sviluppato il talento per...".

Senti la differenza? È la differenza tra una porta chiusa e una porta socchiusa. È la differenza tra il darsi per vinti e il darsi una possibilità.

Il tuo mindset determina la tua traiettoria come scrittore. Puoi scegliere di credere che il talento sia innato e immutabile, e vivere nella costante paura di non essere all'altezza. Oppure puoi scegliere di credere che le tue capacità di scrittura possano crescere con l'impegno e la pratica, e vivere nella gioiosa attesa di diventare, una passo alla volta, lo scrittore che sogni di essere.

La scelta è tua. E la buona notizia è che puoi farla ora, in questo preciso istante. Perché cambiare il tuo mindset è il primo passo per cambiare la tua scrittura. E cambiare la tua scrittura è il primo passo per cambiare la tua vita da scrittore.

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